L’infertilità femminile è sempre stato un problema che per secoli ha assillato l’umanità, continuamente impegnata a risolverlo. Nei secoli in cui la popolazione del nostro pianeta era ancora esigua, la mortalità era pur sempre altissima, e dunque, il tema dell’infertilità si identificava con il problema della sopravvivenza della popolazione stessa.
Fin dall’antichità le donne cercavano un aiuto nelle erbe officinali, cure e rimedi naturali, molto prima che la medicina convenzionale fosse introdotta. Oggi la scienza conferma la presenza nelle erbe di principi attivi che costituiscono gli ingredienti primari usati dalla chimica moderna per lo sviluppo di prodotti efficaci per la cura dell’infertilità femminile.
Cure naturali
Alcuni rimedi naturali aiutano a migliorare il ciclo mestruale, ma per quanto riguarda l’incremento della fertilità femminile, la fitoterapia va considerata un supporto ad altri interventi sia omeopatici che farmacologici.
Le preparazioni fitoterapiche, essendo basate sulla diagnosi tradizionale cinese, sono state certamente molto personalizzate di caso in caso, con centinaia di variazioni tra una ricetta e l’altra.
Sebbene si possa ritenere che un certo numero di piante abbia rappresentato un nucleo comune di gran parte dei trattamenti, gli autori di questi, non hanno condotto alcuna analisi in tal senso.
Pertanto, se dal lato clinico possiamo concludere che un trattamento fitoterapico personalizzato basato sulla medicina tradizionale cinese si è dimostrato decisamente efficace nel contrastare l’infertilità femminile, dal lato della ricerca farmacologica dobbiamo invece dire che ancora quasi tutto è da fare per individuare le erbe più utili a questi fini, i loro componenti attivi, il loro meccanismo d’azione, nonché il rapporto beneficio/rischio.
Questi rimedi naturali non essendo farmacologici, prima di esplicare il loro effetto ed ottenere così i risultati voluti, vanno assunti per periodi più o meno lunghi.
In linea generale, oltre all’utilizzo di rimedi naturali, è sempre raccomandata una corretta alimentazione. Possono essere molto efficaci e sicuri e rappresentare comunque un’ottima occasione da provare per incrementare la possibilità di procreare e un’alternativa naturale ai farmaci che la medicina moderna offre.
Infertilità femminile cure naturali:
Maca (Lepidium meyenii)
La parte di pianta officinale utilizzata è il tubero.
L’attività adattogena della Maca, si esplica in modo particolare a livello della regolazione dell’attività endocrina, specie quella sotto il controllo dell’asse ipotalamo-ipofisario.
Per questo motivo è usata da molti ginecologi americani nel trattamento delle disfunzioni ormonali legate alla sfera sessuale e riguardanti la fisiologia sia maschile che femminile, infatti è da secoli impiegata come cura naturale per aumentare le capacità riproduttive.
La Maca stimola le ovaie e le altre ghiandole endocrine a produrre gli ormoni di cui l’organismo ha bisogno e può anche consentire la ripresa di un ciclo mestruale regolare. Produce in breve tempo un incremento dei livelli ematici di estradiolo, portando un miglioramento delle condizioni generali.
In caso di infertilità femminile legata a stress con conseguenti disturbi alimentari ed anoressia, la Maca, grazie all’elevato contenuto di amminoacidi, vitamine, sali minerali ed acidi grassi essenziali, può essere d’aiuto per assicurare all’organismo un sufficiente apporto di questi elementi.
Modalità di somministrazione e dosaggio
Il dosaggio della Maca, anche se non è stata ancora standardizzata rigorosamente, può variare dai 500 mg ai 2000 mg al dì e può cambiare in funzione delle esigenze personali.
Si utilizza per lo più sotto forma di radice essiccata, da 5 g a 20 g al giorno.
Effetti indesiderati
Non sono note interazioni in concomitanza con l’assunzione di farmaci, prima del suo utilizzo è sempre opportuno seguire il parere del proprio medico.
La Maca potrebbe dare reazioni allergiche in individui ipersensibili. Se assunta non rispettando le dosi giornaliere può causare nausea e disturbi allo stomaco.
E’ sconsigliata a chi soffre di disturbi cardiaci perché potrebbe aumentare il battito cardiaco a causa della sua attività stimolante.
Agnocasto (Vitex agnus castus)
La parte utilizzata come cura naturale per l’infertilità femminile, è il frutto.
Attualmente l’Agnocasto viene consigliato per armonizzare il bilancio ormonale e per la regolazione del sistema ovulatorio in caso di amenorrea (assenza del ciclo mestruale) e dismenorrea (flusso mestruale doloroso), non a caso questa pianta viene spesso chiamata “erba delle donne�?.
Allo stato delle conoscenze attuali, l’Agnocasto è l’unica pianta officinale ad azione progestinica, e si ritiene che tale azione sia imputabile all’insieme dei principi attivi (fitocomplesso), piuttosto che ad uno in particolare.
L’estratto di Agnocasto è un sistema equilibratore ormonale, in quanto, aumenta la produzione di ormoni progestinici: il meccanismo d’azione della droga sembra implicare il lobo anteriore dell’ipofisi, con conseguente riduzione della sintesi di prolattina ed FSH, e stimolazione di LH, aumentando i livelli di progesterone ed equilibrando il rapporto estrogeno/progesterone.
Altri usi sono la regolarizzazione del ciclo ovulatorio e mestruale dopo le interruzioni causate dall’uso di pillole anticoncezionali.
Modalità di somministrazione e dosaggio
Se l’Agnocasto viene assunto sotto forma di polvere di droga essiccata, assumere una singola dose da 30-50 mg una volta al giorno.
Se viene assunto sotto forma di tintura (rapporto droga solvente 1:5; solvente etanolo 58-60% m/m), assumere una singola dose da 40 gocce una volta al giorno.
Effetti indesiderati
L’Agnocasto è una pianta officinale generalmente ben tollerata, potrebbe comunque causare reazioni allergiche con prurito ed orticaria, disturbi intestinali e nausea.
Usare sempre rispettando le dosi giornaliere e seguendo il parere del proprio medico, può avere interazioni con farmaci antagonisti e agonisti della dopamina.
Dong Quai (Angelica sinensis)
La parte di pianta utilizzata è la radice.
Dong Quai è il nome di uno dei rimedi naturali più utilizzati dalla medicina popolare cinese per curare l’infertilità femminile e in generale, problemi di natura ginecologica. I suoi effetti positivi nella terapia della stanchezza cronica e dei vari disordini mestruali le hanno valso l’attributo di “ginseng femminile�?.
I prodotti che si ottengono dalla radice e dai frutti di Dong Quai vengono consigliati per l’amenorrea, nei periodi di flusso irregolare.
Dal punto di vista farmacologico, gli effetti del Dong Quai, sarebbero associati alla presenza di fitoestrogeni, sostanze naturali prodotte dalla pianta che mimano l’azione degli ormoni femminili, ma che agiscono in maniera decisamente più blanda.
I fitoestrogeni competono con gli estrogeni sul recettore cellulare: quando i livelli di estrogeni sono bassi, svolgono un’azione estrogenica aumentando la quantità di estrogeno prodotto; quando i livelli di estrogeni sono alti, invece, occupando gli stessi siti recettoriali degli estrogeni, riducono l’attività estrogenica complessiva.
Modalità di somministrazione e dosaggio
Per ottenere un infuso di Dong Quai, infondere un cucchiaino (2-4 g) di radici in 150 ml di acqua bollente.
Filtrare dopo 10 minuti e bere una tazza di infuso tiepido mezz’ora prima di ogni pasto.
Effetti indesiderati
Sono segnalati diversi effetti collaterali, come quelli lassativi e fotosensibilizzanti a causa delle furanocumarine, e numerosi interazioni con farmaci quali: anticoagulanti, antiipertensivi, estrogeni e contraccettivi orali.
Potrebbero verificarsi rari casi di ipersensibilità che comportano eccessivo sanguinamento e febbre occasionale.