In uno dei nostri articoli vi avevamo già parlato del Tarassaco (Taraxacum officinale), detto anche “Dente di leone�?, “Soffione�? o “Piscialetto�?, della sua bontà come pianta officinale e della sua azione depurativa per il fegato.
Oggi, approfittando del suo periodo di fioritura (in primavera e a volte sino all’autunno), vogliamo proporvi quello che può essere un uso diverso dalla normale insalata o Tisana che tutti probabilmente conosciamo.
Quello che oggi andremo a preparare è uno Sciroppo, chiamato anche erroneamente “Miele di tarassaco” per via dell’aspetto, del gusto e della densità, ma che col miele non ha nulla a che vedere, poiché, essendo un preparato differente, miele non è.
Lo sciroppo di tarassaco può essere utilizzato come dolcificante, in caso di tosse, mal di gola o sintomi che caratterizzano l’influenza.
Sciroppo di Tarassaco
Ingredienti:
Gli ingredienti necessari sono di facilissima reperibilità e la preparazione è semplicissima. Come qualsiasi ricetta, può essere personalizzata a piacere, e l’invito che vi portiamo è quello di sperimentare 🙂
- circa 200 fiori (intorno ai 150 grammi)
- 1,5 L di acqua
- 900 grammi di zucchero (a scelta tra semolato o di canna)
- succo di un limone
Preparazione
Per preparare il nostro sciroppo di Dente di leone abbiamo bisogno di raccogliere solamente i fori, tralasciando il resto della pianta, che per oggi, non ci interessa.
La prima cosa da fare, quindi, è quella di organizzare una bella passeggiata per i prati.
Il consiglio è quello di preferire tarassaco di montagna o di collina situato in zone ben lontane da strade trafficate e dagli inquinanti della città.
Nel nostro caso abbiamo raccolto del tarassaco alpino situato in splendidi pascoli, ad un’altitudine poco sopra ai 1000 metri sul livello del mare.
Ps: evitate di raccogliere tutto il tarassaco necessario dalla stessa zona, preferendo qualche fiore qua è là. Questo per dare continuità alla specie evitando di compiere una “razzia”.
Il fiore del tarassaco è facilmente riconoscibile per via dell’aspetto e del suo colore giallo caratteristico. Al tatto rilascia polline sempre giallo.
Il fusto dalla forma di tubicino cavo, una volta spezzato rilascia un liquido lattiginoso caratteristico.
Raccolto il tarassaco necessario alla preparazione dello sciroppo, possiamo mettere i fiori ad asciugare, preferendo una zona poco umida, meglio se leggermente ventilata e distante dalla luce diretta del sole. Lasciamo così riposare per uno/due giorni.
Quando i fiori saranno asciutti, possiamo passare a l’effettiva preparazione dello sciroppo.
Per prima cosa andremo a separare i petali dal calice, avendo premura di rimuovere al meglio le parti verdi che, altrimenti, conferirebbero un gusto amaro allo sciroppo.
Separato il tutto, mettiamo i nostri petali in una pentola abbastanza capiente, aggiungiamo l’acqua e portiamo ad ebollizione. Lasciamo bollire per circa 20 minuti.
Abbiamo così ottenuto un Decotto di tarassaco (contenente i suoi principi attivi) che andremo a filtrare almeno due volte utilizzando, se possibile, colini a maglie diverse.
Fatto ciò possiamo aggiungere zucchero e limone.
Scaldiamo nuovamente, mescolando bene per far sciogliere tutto lo zucchero, fino all’ebollizione.
Lasciamo bollire per almeno un’ora e mezza , o fino a consistenza desiderata.
A questo punto non ci resta che versare il preparato ancora caldo in vasetti di vetro, precedentemente sterilizzati in acqua bollente, che andremo a rovesciare sottosopra, una volta chiusi, per creare il vuoto
(noi abbiamo riempito due vasetti da 400 ml)
Abbiamo così preparato il nostro gustosissimo sciroppo di tarassaco che una volta raffreddato si potrà gustare con grande soddisfazione. Anche perché le cose fatte personalmente sono sempre più buone !!
Conservazione
Se conservato all’interno di vasetti sotto vuoto, lo sciroppo di dente di leone può durare sino ad un anno e mezzo, in luogo fresco, asciutto e lontano dalla luce del sole.
Una volta aperto, ahimè, questo preparato non ha grande durata (massimo un paio di mesi se conservato in condizioni ottimali).
C’è da dire che, nel nostro caso, abbiamo notato che già dopo qualche giorno lo zucchero tende a cristallizzare depositandosi sul fondo.
Riscaldando il barattolino a bagno maria, lo sciroppo torna all’aspetto originale.
Questa osservazione può farci riflettere su quel che riguarda la scelta dei vasetti. Forse è meglio preferirne di dimensioni ridotte (ad es. quelli degli omogenizzati) , affinché, una volta aperto, lo sciroppo venga consumato nel minor tempo possibile.
Altrimenti consumate la parte superiore al deposito zuccherino cristallizzato sul fondo.
Allora ?? avete preparato anche voi il vostro sciroppo di tarassaco ??
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Alla prossima !! 🙂