Il Tamarindo, noto anche come Dattero dell’India, è un albero tropicale appartenente alla famiglia delle Leguminosae o Fabaceae.
Storia e leggenda
Originario dell’Africa orientale, il Tamarindo viene associato, secondo la religione induista, al matrimonio di Krishna (divinità maschile), che viene festeggiato a novembre.
Ai tempi della regina Vittoria, i coloni indiani usavano portare un baccello di Tamarindo nell’orecchio per allontanare i nativi.
Questi, infatti, credevano che i baccelli del frutto fossero le dimore delle divinità maligne e soprannominavano i coloni “teste di Tamarindo“.
Già dal 1898, in Italia, era conosciuto ed utilizzato per la preparazione di uno sciroppo che veniva allungato con acqua fredda, diventando una gustosissima bevanda rinfrescante.
Nella cucina messicana, tailandese ed indonesiana è una pianta molto utilizzata, perché, conferisce il suo caratteristico sapore agrodolce molto apprezzato ed utilizzato anche come agente acidificante.
E’ uno degli ingredienti del piatto vegetariano indiano a base di riso detto bese bele o della zuppa rasam preparata con spezie fresche ed essiccate nel Tamil.
In occidente, invece, è conosciuto solo come uno degli ingredienti della salsa Worcester.
Il nome deriva dall’Arabo “tamr hindī” che significa, appunto, Dattero dell’India.
Usi del Tamarindo in cucina
Le parti di pianta officinale utilizzata sono i frutti a forma di baccelli che al loro interno contengono una polpa fibrosa di colore marrone scuro, spesso, venduta anche sotto vuoto o pressata
Questa pasta può essere utilizzata per aromatizzare i nostri piatti, sia durante la loro cottura, che a freddo aggiunta a delle salse.
Prima di essere utilizzata la polpa va pulita mediante acqua bollente per circa una mezz’oretta.
Il liquido che si ottiene, una volta filtrato, può anche essere bevuto ed ha ottime proprietà lassative.
Sciroppo di Tamarindo
Per la realizzazione di questo Sciroppo lasciate riposare 50-70 g di pasta di Tamarindo in 2 L di acqua per tutta la notte.
Il giorno dopo filtrare ed aggiungere 3 cucchiai di zucchero raffinato o di canna, a vostro piacimento e mezzo limone tagliato a fettine.
Portare ad ebollizione mescolando per 5 minuti, lasciare raffreddare e filtrare nuovamente.
Al momento di servirlo potete decorare questa bevanda rinfrescante con un rametto di menta.
Scheda descrittiva del Tamarindo
- Habitat: originario dell’Africa orientale, predilige un clima sub tropicale ed è ora presente in aree tropicali asiatiche e dell’America Latina.
- Altezza: in condizioni favorevoli può arrivare anche a 30 m di altezza e con più di 7 m di circonferenza.
- Foglie: sono pennato-composte, lunghe fino a 15 cm e costituite di numerose foglioline. Si richiudono durante la notte, sono caduche durante la stagione asciutta solo nei luoghi che hanno una stagione secca particolarmente prolungata.
- Fiori: sono poco appariscenti, gialli con strisce rosse o arancioni, riuniti in infiorescenze a racemo.
- Frutti: sono dei legumi marroni, che contengono polpa e semi duri, lunghi generalmente 10–15 cm, leggermente incurvati, e contengono fino a una dozzina di semi.
- Corteccia: il legno del tronco ha un cuore duro ed è di colore rosso scuro o giallastro.
- Polpa: è di colore marrone scuro e possiede un sapore leggermente acidulo.
Contenuto in principi attivi
Contiene molti oli essenziali volatili, minerali, vitamine e fibre .
La polpa contiene polissaccaridi, emicellulose, mucillagini, pectine e tannini.
Contiene, inoltre acido tartarico che conferisce sapore aspro al cibo ed è un potente antiossidante.
Il frutto contiene molte essenze volatili come il limonene, geraniolo, safrolo, acido cinnamico, salicilato di metile e piraziona.
Proprietà terapeutiche
La tamarindina è il principio attivo del Tamarindo.
E’ efficace in caso di infezioni da Aspergillus niger, Candida albicans, Staphylococcus aureus, Bacillus subtilis, Escherichia coli e Pseudomonas aeruginosa.
Polpa, foglie e corteccia hanno anche applicazioni mediche per problemi digestivi e contro il mal di denti.
Le foglie sono usate sotto forma di tisane e sono utili per combattere le febbri malariche.
A basse dosi regola la funzione intestinale, mentre a dosi più alte ha un effetto lassativo.
Il Tamarindo è anche considerato un ottimo rinfrescante ed è utile d’estate per reintegrare la perdita dei sali minerali dovuta alla sudorazione.