In questa pagina troverete tutte le piante menzionate sul sito raccolte nel nostro Erbario (clicca sull’immagine per aprire l’elenco di ogni singola lettera) ed una guida su come realizzarne uno con dei semplicissimi metodi.
Erbario
L’Erbario è una collezione di campioni vegetali secchi, utile per la classificazione, descrizione, riconoscimento e studio delle virtù medicamentose delle piante officinali, già effettuata a partire dai secoli VI e V a.C.
Quando l’uomo cominciò ad entrare in confidenza con il regno vegetale, iniziò anche a pensare ad un metodo che permettesse di selezionare le varie specie in base alla loro tossicità, agli effetti terapeutici o alla commestibilità, al fine di imparare a sfruttare al meglio il loro utilizzo.
Oltre a questo, l’approccio con la natura permise di osservare i vari cicli biologici, gli stati vegetativi delle specie esistenti e la loro morfologia.
Il primo Erbario conosciuto è quello di Dioscoride, un medico di origine greca che nel I secolo d.C. venne a Roma e scrisse il “De materia medica“, libro completo di bellissime illustrazioni di 600 tipi di piante.
Come fare un Erbario
La realizzazione di un Erbario avviene in diverse fasi:
- Raccolta dei campioni con tutte le parti necessarie per l’identificazione
- Essiccazione per compressione
- Etichettatura
- Rilegatura su fogli ed inserimento in custodia
Raccolta:
Le piante possono essere reperite ovunque, sia in città che in luoghi aridi e secchi, l’importante e non estirparle dai giardini coltivati, dalle aiuole ed accertarsi che non si tratti di specie protette, specialmente, se si raccolgono in montagna.
Piante con fiori; la parte più importante da raccogliere è sicuramente il fiore che va raccolto quando è asciutto (non vale, ovviamente, per le piante acquatiche), fresco, pulito (privo di insetti) e non danneggiato.
I fiori non sbocciano solo in primavera, alcune piante fioriscono in inverno o in autunno, quindi, bisogna tenere d’occhio i periodi di fioritura delle specie che si vogliono collezionare.
E’ consigliabile estirpare interamente dal terreno un campione completo di foglie giovani ed adulte, fiori e radici (più parti riusciamo ad ottenere, più facile sarà il riconoscimento).
Alberi; per quanto riguarda gli alberi, non essendo possibile appropriarsi delle radici, è consigliabile prelevare un ramo completo di fiori e foglie e successivamente allegare i semi, eventualmente, i fiori dell’altro sesso, quando la pianta li produrrà, ed un pezzetto di corteccia.
Per gli alberi da frutto è inevitabile raccogliere solo quelli secchi che non tendono a marcire e di più facile conservazione.
E’ inutile voler rilegare all’interno dell’Erbario una mela intera o a fette o una prugna secca, meno voluminosa, senza che questa attiri insetti, marcisca e rovini tutto il lavoro fatto.
E’ importante decidere anche che tipo di Erbario voler realizzare; con piante autoctone (originarie di un determinato luogo o regione) od alloctone (non originarie ma importate da altri paesi ed adattatesi all’ambiente fino a crescervi anche spontaneamente, come ad esempio, le piante tropicali o quelle che provengono da terreni e giardini coltivati).
Una volta prelevati i campioni è importante metterli subito all’interno di giornali o in una carpetta chiusa ben stretta per cominciare ad appiattirli facendone perdere volume.
Essiccazione:
Per poter fare in modo che i nostri esemplari vengano rilegati all’interno delle pagine del nostro Erbario, bisogna comprimerli mediante una pressa tra due fogli di giornale o carta assorbente (evitare quella con disegni e stampe, perché, rimangono impresse nei petali e nelle foglie) e riporli all’interno di una stanza asciutta e ventilata fin quando non saranno privi d’acqua.
Se non si vuole utilizzare una pressa costruita mediante due tavole di legno che si stringono l’un l’altra per mezzo di viti e galletti, da esporre vicino ad una sorgente di calore tiepida, potete servirvi del peso dei libri da riporre sopra i giornali contenenti i campioni da essiccare.
E’ importante, in questo caso, che il peso sia distribuito in modo uniforme con libri della stessa dimensione e che i fogli di carta utilizzati siano sostituiti ogni giorno.
Evitare di raccogliere troppi esemplari in una volta, ma raccoglierne alcuni, classificarli e farli seccare senza fretta.
E’ un lavoro molto lungo ed a volte seccante ma ne vale veramente la pena se piacciono le piante e si vuole imparare a riconoscerle.
Per essiccare meglio le piante carnose e succulente (Aloe, radici o cladodi del Fico d’india) potete farle bollire per un po’ in acqua, asciugarle, metterle tra due foglie di giornale o carta assorbente e passarci sopra con il ferro da stiro.
Per mantenere il colore dei fiori è utile immergerli nella benzina e poi farli asciugare prima di metterli in pressa, o utilizzare fogli di carta imbevuti di acido acetilsalicilico all’1%.
Etichettatura:
E’ bene annotare sempre la località di raccolta, il tipo di habitat, la data e l’orario.
Etichette per piante; vanno benissimo le etichette bianche adesive da porre in un angolo della pagina dell’Erbario con nome scientifico della pianta, data ed orario di raccolta.
Per quanto riguarda le annotazioni botaniche come la forma delle foglie, il tipo di infiorescenza o particolari caratteristiche, si possono scrivere sulle etichette e riporre vicino alle parti interessate, oppure, scriverle elegantemente a mano direttamente sulla pagina.
Parti del fiore;
Infiorescenze;
Forma delle foglie;
Forma degli alberi;
Forma dei frutti e delle infruttescenze;
Rilegatura nell’Erbario:
Una volta secchi e classificati, i campioni sono pronti ad essere rilegati sulle pagine del nostro Erbario.
Attaccare le piante secche legandole con dei pezzettini di corda, praticando dei forellini sulla carta o semplicemente con dei piccoli pezzettini di nastro adesivo trasparente che però, impediranno di rimuoverle senza danneggiarle una volta applicati.
La pianta va riposta dritta e se è troppo grande basta piegare il fusto ad angolo acuto.
Mai riporre le pianta in diagonale o in orizzontale per evitare il dubbio che possa crescere in quel modo.
Riporre i campioni sempre sulla pagina destra, lasciando la pagina sinistra dedita alla descrizione ed all’applicazione della foto.
Le pagine possono essere inserite in dei fogli di plastica per contenitore ad anelli e messe all’interno dell’apposita carpetta, oppure, fatti rilegare in libro con copertina, scegliete il modo che più vi piace.